Che bisogna fare belle foto si è già detto, poi bisogna usare i giusti hashtags, postare con regolarità, le foto che tendono al blu piacciono di più, non dimenticarsi mai di commentare e mettere dei “mi piace” agli altri utenti, seguire i profili che riteniamo più interessanti (e anche quelli degli amici e dei parenti fino al quarto grado), cercare in qualche modo di ricambiare sempre i follow, partecipare agli eventi off-line “ciao come ti chiami? Giovanni! – ma no, cavoli, come ti chiami su Instagram che ci seguiamo…”, eccetera.

Ma al tempo del web 2.0 ecco comparire un nuovo soggetto sociale, l’Instaccattone 2.0.

L’Instaccattone è generalmente da poco su Instagram, non ne ha ancora compreso a fondo le dinamiche, solitamente si limita a selfie, meme idioti e foto del televisore durante X-Factor o Masterchef.

L’Instaccattone guarda con sospetto i profili con molti followers e non ha pazienza, vuole raggiungere anche lui il gotha del Social Network per potersi poi bullare con gli amici e magari ricevere a casa qualche regalino.

Come fare quindi? Semplice, se vuoi una cosa chiedila. E Twitter si presta moltissimo a queste pratiche ecco dunque un fiorire di richieste di scambio follow, like e commenti, se non dai abbastanza cuori qualcuno ti toglie pure l’amicizia, quella vera.

Non ci credete, guardate qua sotto (alcune sono delle perle)!

Instaccattone

Francesco Mattucci

Francesco Mattucci è un libero professionista e consulente aziendale su Instagram e la comunicazione digitale. È l'ideatore del progetto @kitchensuspension che lo ha portato a collaborare con grandi brand internazionali e di cui anche Instagram stessa ha parlato sul proprio blog. Le sue foto sono state esposte nella sede di Instagram a Menlo Park. È speaker in importanti eventi sulla comunicazione digitale e il web marketing e autore del libro “Instagram non è fotografia”.

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