Bialetti, la storia di un successo che inizia nel 1919 quando Alfonso Bialetti apre un’officina per la produzione di semilavorati in alluminio. Poco più di un decennio più tardi, nel 1933, una sua geniale intuizione dà alla luce un oggetto che rivoluzionerà per sempre il modo di preparare il caffè a casa, la Moka Express.
Testimone di un’epoca e di una cultura che hanno contribuito a diffondere nel mondo l’originalità e la carica innovativa del design italiano, Bialetti ha rivoluzionato il piacere di preparare il caffè e, forte della sua expertise, continua ad evolversi e a rinnovare i propri prodotti per esaudire i desideri di ogni singola cucina italiana.

Abbiamo parlato con il dott. Roberto Ranzoni (Marketing Manager di Bialetti Industrie) ponendogli qualche domanda circa le strategie adottate dal Brand su Instagram.

BIAL

Statistiche:

Account:  @bialettiofficial
Followers: 5.257
Engagement Rate: 3,56% (basato sulle ultime 10 immagini)
Immagini Hashtag (#bialetti): 45.286
Primo Post: 8 giugno 2013

Intervista:

1) Per quale motivo motivo Bialetti ha deciso di utilizzare Instagram all’interno della sua strategia Social?

Gli esseri umani desiderano le storie e la pubblicità ha sempre fatto del suo meglio per utilizzare il business dei racconti per costruire un brand” (Simon Bond, CMO BBDO). 

Il racconto, prima Soap Opera e oggi storytelling, ha incontrato la pubblicità a partire dal 1930, quando i Mad Men americani con il diffondersi in America di radio e televisione avevano capito che per suscitare attesa, aspettative e fidelizzazione, dovevano trasformare i messaggi pubblicitari in storie che raccontassero qualcosa del Brand.

In Italia tutto si consacrò con il Carosello negli anni 50, trasmissione che per 20 anni ha visto l’Omino con i Baffi protagonista di un successo eclatante all’insegna di sketch divertenti in compagnia dei tanti attori icona della pubblicità italiana.

Consapevoli che nulla si crea e che la comunicazione evolve ma che soprattutto è il legame con il passato a permetterci di cavalcare il futuro abbiamo visto in Instagram il canale adatto per continuare la tradizione “caroselliana” rendendo il Brand non più il centro della storia, ma il motore che le consente di evolvere attraverso il protagonismo dei nostri followers. 

Bialetti è presente sui social media da tempo e cerca di capirne i linguaggi e le peculiarità specifiche per impostare un dialogo che renda gli utenti liberi di esprimersi perché compresi e valorizzati. Per questo Instagram.

Schermata 2015-10-22 alle 09.34.18

2) Grazie ad Instagram siete riusciti a coinvolgere maggiormente gli utenti rispetto ad altri Social Network?

Seguire il canale è un impegno quotidiano e concreto. Ogni fine settimana, attraverso la gestione da parte di Aida Partners che ci affianca in ogni attività, aggiorniamo il profilo scegliendo tra chi ci ha incominciato a seguire (l’account cresce settimanalmente in maniera organica in maniera variabile ma sempre al di sopra di 400 utenti) i profili che riteniamo interessanti. Non adottiamo una politica di numero perché lo scopo che ci prefiggiamo è quello proprio del canale ovvero innescare il senso di appartenenza attorno una community di Instagramers che basa la sua attività/identità su stili fotografici definiti e promuove cultura attraverso le immagini. Per noi Instagram non è un media commerciale ma un universo di Bialetti Lovers e per questo il coinvolgimento dei nostri followers è indipendente dal loro essere o diventare reali clienti. Abbiamo altri strumenti di marketing diversi dai social network votati a questo.

3) Utilizzate la UGC (User Generated Content) per sviluppare il vostro account?

Dopo un’iniziale fase di osservazione e formazione abbiamo da poco identificato quello che Bialetti vuole essere su Instagram rivisitando l’intera impostazione editoriale ed adottando una politica di rispetto che cerca di seguire fedelmente le regole del canale e della sua community.

Buona parte della nostra strategia di visual marketing la dobbiamo ai nostri followers. Ci stupiamo ogni giorno della bellezza degli scatti che gli utenti realizzano e della creatività con la quale ritraggono la nostra moka o il nostro Brand. Utilizziamo gli UGC perché crediamo che sia la voce dei nostri consumatori a permetterci realmente di consolidare reputation e awareness, non dimenticando di coinvolgerli poi in relazioni one-to-one concrete attraverso attività di Digital PR.

Schermata 2015-10-22 alle 09.36.45

4)  Quali sono le strategie messe in campo per attrarre nuovi followers e tenerli legati al Brand?

Ad oggi stiamo “vivendo” Instagram attivamente, partecipando alla sua naturale evoluzione. Attraverso le attività di reposting degli UGC stiamo premiando i nostri followers e per il 2016 vorremmo favorire incontri fisici con Igers e influencers per ampliare la partecipazione alla community e instaurare attraverso Instagram delle relazioni reali. Per farlo vorremmo approfondire il contatto con le Community e se decideremo di avviare collaborazioni ci appoggeremo al contributo istituzionale del canale perché crediamo che il rispetto di chi vive Instagram per passione e professione sia l’atteggiamento migliore per impostare strategie corrette e durevoli.

5) Come misurate il ritorno che vi da Instagram?

Il ritorno di Instagram è chiaro da tempo. L’hashtag #bialetti ha una consolidata presenza sul canale e l’obiettivo che ci siamo dati fin dal principio, quello della relazione, è testimoniato ogni giorno dall’incremento contenuti all’interno dei quali siamo menzionati.

6) Sono appena partiti i “post sponsorizzati” li userete?

Non abbiamo ancora obiettivi concreti, ci stiamo pensando e stiamo osservando come si sta muovendo il mercato. Se li useremo sarà per testarli per promuovere eventi e far conoscere il nostro BialettiShop ma vogliamo prima capire cosa ne pensano gli utenti dell’intrusione commerciale di ads all’interno di un media che fino pochi mesi fa poteva vantare di una forza slegata da ogni obiettivo puramente pubblicitario.


Francesco Mattucci (@iena70)

Francesco Mattucci

Francesco Mattucci è un libero professionista e consulente aziendale su Instagram e la comunicazione digitale. È l'ideatore del progetto @kitchensuspension che lo ha portato a collaborare con grandi brand internazionali e di cui anche Instagram stessa ha parlato sul proprio blog. Le sue foto sono state esposte nella sede di Instagram a Menlo Park. È speaker in importanti eventi sulla comunicazione digitale e il web marketing e autore del libro “Instagram non è fotografia”.

Lascia un commento