Quali sono le strategie che il Comune di Bologna mette in pratica nella gestione del suo profilo Instagram? Ne abbiamo parlato con Luca Zanelli (su IG @capitanachab) dello staff della Rete Civica Iperbole che si occupa a vari livelli della comunicazione web in generale e, insieme all’ufficio stampa e comunicazione, della comunicazione sui social media, in collaborazione con gli altri settori del Comune.

BOLOGNA

Statistiche:

Account: @twiperbole
Followers: 8.925
Engagement Rate: 4,04% (basato sulle ultime 10 immagini)
Immagini Hashtag (#mybologna): 32.669
Primo Post: 2012

Intervista:

1) Per quale motivo motivo il Comune di Bologna, attraverso l’account @twiperbole, ha deciso di utilizzare Instagram all’interno della sua strategia Social?

Da una parte i media sociali hanno cominciato a valorizzare sempre più i contenuti visuali, dall’altra le immagini sono un veicolo importantissimo di condivisione e narrazione di un luogo. Instagram ci permette di raccontare la città, le sue ricchezze culturali e architettoniche, gli eventi e, non ultimo, fornisce una grande quantità di materiale fotografico.

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2) Grazie ad Instagram siete riusciti a coinvolgere maggiormente gli utenti rispetto ad altri Social Network?

Ogni social network è differente ed ha le sue specificità, per cui risulta difficile fare confronti. Per la particolarità di Instagram, possiamo dire che siamo riusciti a creare una comunità appassionata a “raccontare la città con le fotografie”: da un anno infatti il profilo è gestito direttamente da un “team” diffuso, volontari (che non finisco mai di ringraziare!) che, in autonomia, raccontano per immagini la città.

3) Utilizzate la UGC (User Generated Content) per sviluppare il vostro account?

Certamente. Sin dall’inizio abbiamo dato spazio quasi esclusivamente ai contenuti creati dagli instagramers, preferendo dare il punto di vista molteplice e diverso di chi frequenta la città giorno per giorno, di chi ci trascorre un weekend o anche solo qualche ora. Alla stessa maniera abbiamo collaborato con le varie community bolognesi: il nostro esordio su Instagram avvenne nel lontano 2012 quando con #25aprilebo, insieme a @igersbologna, invitammo a raccontare il 25 aprile a Bologna per arrivare alla primavera del 2014 quando lanciammo #MyBologna e l’idea di affidare per una setitmana il profilo a chi si fosse candidato.

4)  Quali sono le strategie messe in campo per attrarre nuovi followers e tenerli legati al Brand?

Come dicevo aver creato un team diffuso rende i profilo molto spontaneo, ricco di foto e sguardi i più diversi, partecipe degli eventi e di quanto succede in città, sia una mostra o un tramonto. Condividere le foto degli altri igers poi è sempre apprezzato, così come invitare, di tanto in tanto, altri igers a gestire il profilo in determinate situazioni.

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5) Come misurate il ritorno che vi da Instagram?

Al di là del numero dei follower, guardiamo ai commenti e soprattutto all’interazione con gli altri igers che condividono sempre più foto con l’hashtag #MyBologna, ci mandano foto e commentano le nostre. Fondamentale poi anche il riscontro che si riceve veicolando le immagini sugli altri canali social, da Facebook a Twitter.

6) Sono appena partiti i “post sponsorizzati” li userete?

No assolutamente no, non pensiamo di intraprendere questa strada.

Francesco Mattucci (@iena70)

Francesco Mattucci

Francesco Mattucci è un libero professionista e consulente aziendale su Instagram e la comunicazione digitale. È l'ideatore del progetto @kitchensuspension che lo ha portato a collaborare con grandi brand internazionali e di cui anche Instagram stessa ha parlato sul proprio blog. Le sue foto sono state esposte nella sede di Instagram a Menlo Park. È speaker in importanti eventi sulla comunicazione digitale e il web marketing e autore del libro “Instagram non è fotografia”.

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