Napoli, dal greco Neapolis, nuova città, fin dall’etimologia si può evincere tutto il patrimonio culturale e monumentale di questo mastodontico centro urbano, che con il tempo è diventata una metropoli a tutti gli effetti. Un bagaglio che arricchisce il suolo campano da prima della venuta degli Angioini o di Federico II di Svevia che hanno conferito ancora più magniloquenza storica, e non solo, al capoluogo campano, toccando tutti gli ambiti più egemoni e rilevanti, attribuendo un sapore ancora più indissolubile ai luoghi cardine di Napoli, come si può rilevare da queste foto.

Ecco 5 cose da fotografare e postare su Instagram.

1- Castel dell’Ovo

Il pupillo di Napoli è senz’altro il maestoso Castel dell’Ovo. L’oramai monumento nacque come villa del militare romano Lucio Lucinio Lucullo, e, all’epoca, la struttura era riconosciuta, a differenza della denominazione che le impartiamo ordinariamente, come Castrum Lucullunum fino all’età tardo romana. Sul suolo del Castel dell’Ovo hanno messo piede personaggi storici come l’illustre Federico II di Sveva o Carlo d’Angiò, che hanno marcato sapientemente la storia è l’egemonia napoletana del XIII secolo.

OVO

2- Certosa di San Martino

Complesso architettonico di stampo barocco, fu dedicato al vescovo cristiano del VI secolo Martino Tours. Nel 1368 la Certosa fu consacrata sotto il regno di Giovanni d’Angiò. E’ il luogo più alto della città, non a caso grazie all’eccellente prospettiva le milizie e i sovrani dell’epoca potevano scorgere i nemici proveniente dal mare. Al solo pensiero questo può far sussultare, varcare le stesse soglie di personaggi che hanno costituito la storia di Napoli, rendendoci partecipi, nonostante dislocati diacronicamente, di strategie militari. Una fotografia scattata qui può riassumere e sintetizzare in pochi attimi tutta la lungimiranza napoletana, sia dal punto di vista storico che fotografico.

Certosa

3- Chiostro di Santa Chiara

I chiostri sono quattro strutture monumentali di Napoli appartenenti al complesso monastico di Santa Chiara. E’ una struttura trecentesca, ha avuto un’efficiente trasformazione nel 1700 a merito dell’architetto Vaccaro. E’ un luogo perfetto se vogliamo accantonare per qualche ora la bellezza marina di Napoli immergendoci nell’abisso architettonico più puro e genuino che questa fantastica città con un passato insito è intriso di venature borboniche può offrirci.

Schiara

4- Piazza del Plebiscito

Già dal nome possiamo estrapolare la storia di questo luogo, utilizzato per la riunione delle masse popolari per decidere situazioni di varia natura, a proposito di ciò la piazza allargò la sua prospettiva nell’Ottocento, durante l’era Napoleonica. La piazza è una delle più grandi d’Italia, ottimo soggetto da immortalare per i turisti ma anche per gli stessi cittadini che oramai ne fanno un cavallo di battaglia e vanto. Data l’ampia superficie di circa 25.000 metri, Piazza del Plebiscito è spesso sede di manifestazioni, non a caso l’addio al celebre e rinomato artista napoletano Pino Daniele, icona della musica napoletana, fu organizzata qui. Possiamo concludere, dunque, che questo luogo non ha solo una matrice e connotazione storica antica, ma anche contemporanea.

plebi

5- La Pizza Margherita

Come si può parlare di Napoli senza menzionare la sua tipicità culinaria più preponderante: la Pizza Margherita. Diffusa in tutto il mondo già dal XIX secolo, questa prelibatezza per il palato è il simbolo gastronomico della città, imitato ed emulato in tutto il globo, ed è diventato uno dei  piatti prediletti non solo d’Italia ma di tutto il mondo. Già dai colori che ricordano la bandiera italiana si evince tutto lo spirito patriottico e rigoroso che una semplice ma complessa pietanza può sprigionare. Senso d’appartenenza e orgoglio napoletano sono sentimenti che affondano in un perfetto connubio, dunque Napoli può essere un soggetto perfetto non solo da immortale ma anche da gustare. Gusto e vista sono appagati, adesso manca solo una foto, giusto?

pizza

Ciro Pipoli (@ciropipoli96)

Francesco Mattucci

Francesco Mattucci è un libero professionista e consulente aziendale su Instagram e la comunicazione digitale. È l'ideatore del progetto @kitchensuspension che lo ha portato a collaborare con grandi brand internazionali e di cui anche Instagram stessa ha parlato sul proprio blog. Le sue foto sono state esposte nella sede di Instagram a Menlo Park. È speaker in importanti eventi sulla comunicazione digitale e il web marketing e autore del libro “Instagram non è fotografia”.

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